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Amici umanisti (e non solo), aprite vostri profili professionali nei network scientifici_editorialistici ad hoc e contribuite all’impollinazione delle idee. Soprattutto @ResearchGate siamo in schiacciante minoranza. Open Science! 

Ho caricato larga parte della mia produzione scientifica|editorialistica di più difficile reperibilità qui e qui. Una faticaccia ma credo ne sia valsa la pena.  😉

 

Esistono “zone di contatto” e significative sovrapposizioni tra due sottomondi sociologici che consideriamo distanti? Ha senso considerare l’arte contemporanea, quantomeno nella sua componente mainstream, ancora un artigianato umanistico, alla ricerca di qualcosa come “gusto”, “profonditá”, motivazione intrinseca e autonomia della “cultura”? E il modello di “innovazione dirompente” vale anche per la competizione artistica e “culturale”? Ne scrivo @Artribune #22.

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Scrittore e poeta, dirigente industriale, politico, Paolo Volponi è stato anche appassionato collezionista e intenditore di pittura. Meno conosciuto sotto questo aspetto, ha in realtà disseminato le sue opere maggiori di riferimenti a antichi maestri e artisti contemporanei, come Burri, Fontana e Schifano; e a critici d’arte come Brandi e Argan.

Ne scrivo @Doppiozero

#PieroManzoni

20/11/2014

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La mia tesi? Ritengo che esista una cesura netta tra il primo e il secondo Manzoni, e cioè tra l’artista “orfico-metafisico” degli Achromes da un lato (dei primi Achromes: 1957-1959), bene inscritto nella tradizione modernista italiana; e l’an-artista (performativo e New Dada) delle Linee, dei Fiati e delle Merde dall’altro. Una cesura non del tutto autodeterminata e che interpreta importanti mutamenti geopolitico-culturali.

La conoscenza manzoniana del New Dada newyorkese è a mio avviso indiretta e fascinosamente spuria: passa per il racconto (o la leggenda) forse persino più che per la conoscenza diretta di una riproduzione  a stampa. Si avvale di testimoni d’eccezione: via Roma e via Milano.

Nell’uno e nell’altro caso Manzoni non è l’artista descritto da Germano Celant in chiave International Style (#pro-export).

Il mio contributo più recente alla conoscenza di #PieroManzoni qui.

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Un bel convegno dedicato a ‪#‎PieroManzoni‬: Milano, Palazzo Reale, 25.11.2014. Sono lieto di partecipare. Il programma: ConvegnoManzoniDEF.

Sociologi della scienza e psicologi cognitivi tendono oggi a definire “trandisciplinari” le comunità di ricerca allargate che includono, con i ricercatori professionali, anche amministratori o politici, imprenditori, attivisti impegnati nell’ambito sociale e semplici cittadini investiti dalla comune esigenza di risolvere problemi. Ci chiediamo come valutare la ricerca, la sua utilità e il suo impatto sociale? Bene. Ritengo che, a determinate condizioni, dovremmo educarci a riconoscere l’ampiezza del coinvolgimento in forme di attivismo civile, ambientale, digitale etc. come un indicatore estremamente attendibile della produttività e creatività dello scienziato.

Ne scrivo @ROARS qui.

Padiglione Italia

13/11/2014

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Si discute molto in questi giorni del Padiglione Italia della prossima Biennale veneziana e della nomina del curatore, che a molti è apparsa inappropriata nella forma e, forse, persino nel merito. Su Artribune il mio punto di vista qui.

Humanities

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Un rinnovato interesse per l’Antico attraversa l’arte contemporanea italiana (eventualmente declinato nel senso del “patrimonio”|”gusto”|moda|”MadeinItaly”) e modifica gli orizzonti di artisti, curatori, “mecenati”. Proprio adesso. Suppongo che presto avremo nuove attestazioni del mutamento di spin, oltre alle anticipazioni di cui disponiamo già (vd. qui). La mia posizione personale? Né pro, né contra. Vedremo che ne esce.

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