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Michael Baxandall

15/08/2016

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Leggo ‪#‎GuglielmoForgesDavanzati‬  ROARS Return on Academic ReSearch#ANVUR ‪#‎politicheuniversità‬ e sono colpito dall’allarme per l’individualità creativa – allarme che condivido in pieno (qui). Il rapporto tra ricerca e movimenti mi sembra prezioso per la cultura umanistica in una congiuntura avversa come quella attuale; in Italia e altrove. Ma è un rapporto da considerare in un doppio senso e con accorgimenti specifici. Nel Momento Eureka. Pensiero critico e creatività (Doppiozero CheFare), in particolare al capitolo i. “Humanities e innovazione sociale. Individui, istituzioni, comunità”, discuto il caso del ricercatore innovativo, e se sia possibile stabilire connessioni (in senso bruniano: “vincoli”) tra creatività a partecipazione; e a quali condizioni (qui. Il download è libero).

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Il momento Eureka. Pensiero critico e creatività è il mio eBook sull’innovazione cognitiva, appena uscito per Doppiozero, a cura di cheFare: dedicato ai processi di scoperta e esplorazione, all’intuizione e alle sue origini composite, all’allineamento di pensiero convergente e divergente, a ciò che chiamiamo la “scintilla” (o il “momento Eureka”, appunto) e smentisce la tesi delle “due culture”.
 
Scrivere questo libro, al cui interno la storia dell’arte dialoga con le scienze cognitive, l’antropologia culturale, la teoria politica e i creativity studies, ha avuto per me un’importanza tutta particolare, teorica e affettiva insieme.
 
Il download è gratuito dalla libreria di Doppiozero, qui. E sul sito di cheFare trovate un abstract ita|eng dal titolo Anatomia della creatività [Anatomy of Creativity], sul rapporto tra arte, storia dell’arte e scienze cognitive (qui; una precedente anticipazione @Doppiozero, Ricerca e rete, qui).

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Un incontro sui temi della creatività, dell’arte contemp e dell’innovazione cui sono lieto di prendere parte all’università di Macerata. Con ricercatori, amministratori e imprenditori impegnati in programmi di partenariato Italia|Cina. Giovedì 5 marzo 2015.

Programma conferenza:UniMacerata 5|6.3.2015.

Sul tema vd. qui, qui e qui.

Mariaztella

23/12/2014

Questa è la risposta di #MariastellaGelmini alle ricerche che avvertono dell’abbandono di una percentuale sempre maggiore di ricercatori a tempo determinato – una risposta ideologica e massimalistica, che chiarisce l’intenzione punitiva. Gelmini ignora (e come non potrebbe?) gli studi di psicologia della creatività che riconoscono la correlazione esistente, in artisti, scienziati, ricercatori innovativi, tra autonomia e iperlavoro: si è tanto più produttivi quanto più ci si sente apprezzati e si è lasciati liberi da invadenti burocrazie. Si può considerare positivamente una riforma che distrugge l’istituzione che dovrebbe riformare? E soprattutto: la riforma ha stanato i pessimi – secondo il proposito dichiarato – o colpiti invece quanti non hanno niente a che fare, per ragioni anagrafiche e non solo, con le assunzioni indiscriminate degli anni Settanta e Ottanta?

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Si è tornati a parlare spesso in questi giorni, anche a seguito di St(r)ati della cultura, di iniziative pro-cultura e #socinn; e della necessità di dare formazione allo slancio sussidiario di cittadini e associazioni. Si è parlato di #sussidiarietà, in Italia in anni recenti, per lo più in termini neo-oligarchici: il mecenate-principe. Se ne è parlato molto meno da punti di vista includenti e partecipativi. La mia idea, accennata nell’incontro di Ferrara, è quella di Centro studi per la sussidiarietà, o di una #OpenUniversity per professionalizzare il Terzo settore. Per delineare alcune distinzioni elementari, linko qui una mia inchiesta di qualche tempo fa su #sussidiarità e idelogie neo-conservatrici.

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‪#‎Industrieculturaliecreative‬ ‪#‎Humanities‬ ‪#‎innovazionesociale‬. Il testo del mio intervento @St(r)ati della Cultura di Ferrara @L’Huffington qui

“Culture Jobs”. Un incontro sui temi dell’economia della cultura, della creatività e del lavoro qualificato cui sono lieto di prendere parte. Ferrara, 11, 12 e 13 dicembre 2014. A cura di UCCA|Arci. Qui sotto locandina e programma.

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MicheleDantini_Nuove Pratiche Fest 1.0

Questo il mio contributo all’eBook Nuove Pratiche Fest 1.0, dedicato al tema dell’#innovazioneculturale (:duepunti, Palermo 2014; free download qui). Un eBook che suggerisco di tenere in buona evidenza nello scaffale digitale: si propone di costituire una prima raccolta di punti di vista, definizioni e progetti su un tema avvincente quanto a venire.

Personalmente ritengo si debba distinguere tra #innovazionecognitiva da un lato; e #innovazionesociale dall’altro. La prima ha a che fare con la creatività esperta, il “flusso” di cui parla uno psicologo cognitivo come Mihaly Czicksentmihaly o “i momenti Eureka” descritti da Eric Kandel). La seconda ha a che fare con la trasformazione dei modi in cui produciamo e condividiamo “cultura”, o ne beneficiamo (dunque: economie della cultura, imprenditoria culturale, usi sociali della cultura).

A Palermo si è parlato soprattutto di questo secondo e decisivo aspetto, #socioeconomico, particolarmente nutrito e sollecitato dall’affermazione delle tecnologie digitali e dalle pratiche di collaborazione_condivisione. Nel mio breve intervento mi riferisco però soprattutto al primo aspetto. La correlazione tra i due aspetti, oggi da immaginare e costruire, potrà rivelarsi fortemente innovativa (in ogni senso del termine!). 

#innovazioneculturale @Nuovepratiche. Il mio testo qui.

Humanities

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Da oggi a domenica prossima sono a Palermo  per prendere parte a Nuove pratiche, convegno-Festival dedicato ai temi dell’innovazione culturaleTutto si annuncia dibattuto e avvincente. Ho appena pubblicato il mio intervento qui (@L’Huffington: short version) Maggiori info sul Festival invece qui (@Cantieri culturali alla Zisa nei giorni 17 e 18 ottobre).

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